Al fine di prevenire tempestivamente la crisi, come previsto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), ogni impresa deve dotarsi di adeguati assetti in grado di rilevare senza indugio gli eventuali squilibri patrimoniali, economici e finanziari. Tali assetti non sono standardizzati bensì dipendono dalle dimensioni dell’impresa, dalla natura dell’attività svolta e dal settore di attività.
Già in passato il CNDCEC aveva emanato i c.d. indici di allerta nonché indicatori utili per monitorare gli eventuali segnali di crisi. Tuttavia, tali indici non hanno mai trovato applicazione.
In seguito all’entrata in vigore del CCII, la rilevazione degli squilibri è affidata a ciascuna impresa e ai propri consulenti, i quali dovranno identificare i parametri utili a intercettare le situazioni critiche. È importante segnalare che gli indicatori o parametri si calcolano generalmente su dati consuntivi e ciò comporta la necessità costante di disporre di situazioni contabili aggiornate.
Si evidenzia, inoltre, che sarebbe opportuno predisporre bilanci periodici, per esempio con cadenza semestrale, salvo periodicità più assidua in caso di evidenti segnali di difficoltà.
L’iniziativa di avvio e di monitoraggio continuativo dell’analisi dei dati devono essere formalizzate nei verbali dei Consigli di Amministrazione della società o dall’Amministratore Unico con strumenti opportuni in grado di dimostrare l’attività svolta.